venerdì 25 giugno 2010

ciclofficina: lo vedi, lo fai, lo insegni

la ciclofficina è anche questo.
per me è sempre stato soprattutto questo.
sono arrivata nel gruppo Rimessa in Movimento con una cultura della bicicletta umile e poco aggressiva, non ho mai minimamente pensato di andare in vacanza in bici e nemmeno mi sono mai mangiata centinaia di km in solitaria come so invece garbi fare a tanti altri.
sono infatti una persona che semplicemente prende la bici quando deve andare al tabacchino dietro l'angolo, che la vive come valvola di sfogo dallo stress quotidiano durante le profumate sere d'estate, o che semplicemente e banalmente sale in sella quando ha voglia di passare una serata in compagnia tra le strade di modena.
Quindi, nel mio vivere la bici, non ho mai saputo curarla, non mi ero mai nemmeno trovata nella necessità di farlo, non avevo mai potuto frequentare nessuno che potesse insegnarmelo e quindi per rispettare la mia bicicletta e la mia ignoranza non ci avevo nemmeno mai provato.
il caso vuole che questa ignoranza fosse tra gli stimoli che mi hanno portato, circa 6 mesi fa ad aderire a questo progetto di ciclofficina e a diventarne, nel mio piccolo, una parte integrante.
l'ho sempre detto, io il colletto bianco, che tra i miei obiettivi speravo di limitare, per quanto possibile, questo non sapere, e mettermi nelle condizioni, in caso di necessità, di rendermi utile per me e per gli altri.
E in questi mesi ho guardato, ogni volta che mi si presentava l'occasione..come una silente spettatrice del lavoro altrui.
e tra i tanti gesti ho osservato come si faceva a montare una catena, il come smontare e rimontare una ruota posteriore. si un lavoro per molti semplicissimo.. per me davvero impossibile.
ho sempre guardato.. ma l'altra sera ho fatto.
Con il comune timore di sbagliare di chi semplicemente ci prova e basta.. ho ripetuto passo passo gli stessi movimenti fatti in questi mesi da quanti vedevo sistemare e montare biciclette.
sola. senza nessuno a cui chiedere aiuto, senza nessuno che correggesse gli errori, ma soprattutto senza nessuno a cui delegare mi sono trovata con la mia bici senza ruote al rientro da un gitarella fuori porta. ( nel baule diversamente non sarebbe entrata!!)
poco fiduciosa del mio operato e per scongiurare un volo pindarico, ieri in occasione del solito giro serale per modena, ho chiesto un check proprio a quelle persone che avevo tanto guardato sporcarsi le mani in questi mesi, e a parte la ruota lievemente storta, ho scoperto che avevo fatto tutto giusto.
ed è con orgoglio che lo scrivo, lo stesso orgoglio che ho visto negli occhi dei miei "maestri inconsapevoli" mentre si accertavano fosse veramente opera mia.
incredibile pensare che in ciclofficina, ora potrò rendermi utile anche io. cosa insperata, io il colletto bianco del gruppo.
incredibile pensare quanta gioia ci sia nel trasmettere il proprio sapere e incredibile anche solo immaginare che anche una scricciola come me possa imparare.
non è incredibile però che la ciclofficina sia anche questo.
in ciclofficina puoi vedere, fare e insegnare.

2 commenti:

  1. Si dice che la bici sia semplicemente: otto tubi e due ruote. Per dire ch'è semplice. Ma non è così. La bici è uno strano ordigno che, come ogni ordigno meccanico, abbisogna di un motore. Ovviamente il motore della bici sono le persone. A me interessano quelle. Ho conosciuto degli astrofisici della bicicletta e mi sono convinto che poche persone possano parlar con competenza di bici.

    La bici anche per me è un fatto quotidiano (andar in macchina mi annoia). A me la passione per la bici è rimasta da quella volta che mi cavarono le rotelle da piccolo. Andare in bici, a me, è sempre sembrato un volo in due dimensioni.

    Oltre alla bici mi piacciono anche le carrozzine (quelle dei disabili), carrozzelle, trabaldelli ma la mia attenzione, sino ad ora, è sempre cascata li: su quelle due ruote infilate e gli otto tubi. Ma mica roba da astrofisica.

    Intendiamoci, vista da esterni, il fatto che hai montato le ruote da sola, suona un p'o' pochino ma, immaginando che si trattasse di una fissa, per il posteriore, non è poi così semplice. Ricordarmi che ti spiego come faccio io.

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  2. yes Paolo. era la mia fissa..
    tu che mi conosci comprendi il valore dell'impresa.
    eravamo io e la chiave del 15.. e nient'altro.

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